lunedì 2 aprile 2012

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Al Monumentale di Milano
LA CERIMONIA PER L'80°
DELLA MORTE DI TURATI
CONCLUDE I 120 ANNI
DELLA CRITICA SOCIALE


Un folto gruppo di socialisti, ha reso omaggio a Filippo Turati nell’80° anniversario della morte. Hanno preso la parola Carlo Tognoli a nome della Critica Sociale e Franco D’Alfonso in rappresentanza del Comune di Milano che ha portato l'omaggio del Sindaco della città, Giuliano Pisapia.
Erano presenti Ugo Finetti, Giovanni Manzi, Paolo Pillitteri, Stefano Pareti (già sindaco di Piacenza) Giorgio Milani (Piacenza) Lanati (Piacenza) Felice Besostri, Sergio Tremolada, Dario Alamanno, Riccardo Negro per il gruppo di Volpedo, Enzo Collio, Stefano Pillitteri, Nando Vertemati, Stefano Carluccio, Tonino Biondino, Pietro Conti per la fondazione ‘Saragat’, Roberto Caputo consigliere provinciale e molti altri compagni.
"E’ doppiamente emozionante per me essere qui oggi a portare i saluti del sindaco Pisapia - ha detto l'assessore socialista Franco D'Alfonso - che fin dalla campagna elettorale dello scorso anno, ha avuto l’intuizione che si dovesse andare oltre, superando il contrasto tra le due ‘anime’ della sinistra, una contrapposizione che era ormai caduta nella farsa, per dar vita a un rinnovato riformismo, finalmente inclusivo di tutte le espressioni in cui si declina la nuova sinistra milanese. Pur non provenendo direttamente dalla tradizione socialista, Giuliano ha capito infatti che la rifondazione della sinistra milanese doveva far tesoro dell’esperienza del‘socialismo municipale’, embrione della società socialista".
In una breve ricostruzione della figura di Turati composta essenzialmente direttamente da citazioni dello stesso leader socialista, Carlo Tognoli ha sottolineati l'affermazione per cui ‘l’odio per i riformisti è il pilastro della pedagogia dell’intolleranza’, come scrive il prof. Orsini nel saggio ‘Gramsci e Turati, le due sinistre’. Nel libro, ha aggiunto, "si mette in luce l’intolleranza gramsciana e la tolleranza turatiana. Saviano, che ha recensito il libro, fa notare quanto più positiva sia la linea laica e democratica di Turati contraria al metodo della violenza politica e della demonizzazione degli avversari.
Nell’esilio francese contribuì all’unificazione dei due partiti socialisti formatisi nel 1922: il PSI di Nenni e il Partito socialista unitario di Matteotti, Turati e Treves. Nenni aveva evitato che il PSI ammainasse la bandiera, nel ’22, per la decisione di Serrati di aderire al Partito comunista d’Italia. Il PSU riformista era ancora il più forte elettoralmente.
Nel 1930 Turati e Nenni riuscirono a dar vita ad un partito unico". (il resoconto della manifestazione cliccando il titolo)
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