sabato 26 marzo 2011

Segue da Appuntamenti ACR... a cura di Rio

 A MILANO LA PRIMA SCUOLA DI VITA ADULTA AUTONOMA PER PERSONE DISABILI

Milano, 25 marzo 2011 - Milano è la prima in Italia a dotarsi di una scuola per insegnare alla persona con disabilità a vivere in modo indipendente. La SVAA (Scuola di Vita Adulta Autonoma) che si trova in via De Ruggiero 33, in zona 5, al quinto piano di uno stabile ad esclusivo uso abitativo, è un’iniziativa assolutamente innovativa.
“Si tratta - spiega l’assessore alla Salute Giampaolo Landi - di un progetto finalizzato a insegnare alla persona con disabilità intellettiva e/o relazionale a vivere in modo autonomo e indipendente proprio come viene già indicato nell’acronimo del nome, SVAA. Un intervento di inclusione sociale, di sostegno alle fragilità che permette all’Assessorato alla Salute di rispondere in modo mirato alla domanda di aiuto dei cittadini. L'esperienza è iniziata quando il consorzio SIR (Solidarietà in Rete, network composto da I percorsi, A piccoli passi, Stella Polare, Eta Beta) ha acquistato, con il cofinanziamento della Fondazione Cariplo, una struttura abitativa dove attivare stabilmente percorsi di Scuola di Vita Autonoma dedicati alle persone con disabilità. Un luogo attrezzato dove mettere alla prova il desiderio di emancipazione e sperimentare percorsi di avvicinamento a una residenzialità adulta. Lo scopo è appunto quello di porre solide basi – relazionali ed emotive – per un inserimento definitivo in strutture di piccole dimensioni, comunità alloggio, comunità socio-sanitarie, strutture che oggi a Milano sono gestite con la partecipazione diretta dell’Assessorato alla Salute".

"L’esperienza - aggiunge l'assessore - che è attiva da novembre 2010 e che entra ora a far parte di quelle dell’Assessorato alla Salute, coinvolge 4 persone con disabilità, ogni quattro-sei mesi si procede a una turnazione degli utenti, in modo da permettere a un numero quanto più ampio possibile di persone di fare esperienza di una vita adulta autonoma. Dopo il primo periodo di training, gli allievi saranno pronti a vivere in una comunità residenziale. Il progetto funziona con un team di personale esperto (un coordinatore responsabile e 5 operatori stabili a turnazione) di 4 cooperative sociali della rete SIR".
"L’Assessorato alla Salute - prosegue Landi - finanzia il progetto attraverso una copertura economica giornaliera di 50 euro per ogni persona disabile inserita; le famiglie concorrono al finanziamento con una quota di 10 euro al giorno per persona. In futuro il progetto sarà finanziato all’interno della rete ProgettaMI per costruire il 'dopo di noi' dei cittadini con disabilità. Della rete fanno parte SIR, Fondazione Idea Vita, Fondazione Cariplo e Ledha Milano”.
“Anche questo progetto - precisa Landi - rientra nella prospettiva del 'dal dopo di noi al durante noi', un modello di servizi alla persona che mette al centro il progetto di vita, il diritto alla maggiore autonomia possibile e l’integrazione sociale attraverso una piena realizzazione dell’individuo adulto. Progettare la vita adulta autonoma è infatti possibile, ma richiede tempo. Tempo utile a stendere un progetto di vita, a pianificare la qualità dell’intervento, la tipologia di abitazione adatta, i vincoli economici e la mappa dei servizi sul territorio".
"Nella strada verso l’autonomia la famiglia si rivela indubbiamente un alleato prezioso degli operatori e in questo ruolo l’ha intesa l’Assessorato alla Salute. E’ attraverso i genitori che si comprendono punti di forza e risorse, fragilità e spigoli da smussare. Nel momento in cui il ragazzo abbandona il certo per l’incerto il sentimento di supporto e di incoraggiamento silenzioso funziona come motivazione forte: l’approvazione della famiglia è un affettuoso nulla osta per un futuro finalmente possibile. Ed è grazie alla famiglia che gli operatori possono concretamente edificare l’autonomia personale dei disabili, che è sempre un gioco di squadra speciale e specifico per ciascuna persona".
"A novembre 2010 - ricorda l'assessore - abbiamo inaugurato 14 alloggi protetti - 8 monolocali e 6 bilocali - in via Barrili 6, al quartiere Stadera, riservati alle persone disabili. I 14 appartamenti, di proprietà dell'Aler, grazie a una convezione sperimentale stipulata con la Cooperativa Quadrifoglio, diverranno la casa di altrettanti cittadini con disabilità”.
“Tutti questi progetti - conclude Landi - si inseriscono in una vasta progettualità che il Comune persegue da tempo: offrire modi e strumenti per la conquista dell’indipendenza, una tappa imprescindibile nella costruzione di una esistenza propria, come lo è quella di qualunque altra persona”.
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