<< Fascisno seconda parte a cura di Francesco Cistantino!>>
Milano
14 marzo 2018
Carissimo Direttore!
Eccomi sono qui per continuare il saggio
sul fascismo, forse ho
trovato l’incipit giusto, te lo
invio con una e-mail,
lo leggi, lo esamini e mi dici
se posso continuare.
Quando ero piccolo
negli anni ’50 e ’60 ero solito
trascorrere le vacanze
estive da mio nonno in campagna, il pomeriggio era sempre assolato e
per cercare un po’ di fresco per dormire andavo nel magazzino che
fungeva anche da cantina e deposito di attrezzi agricoli, in quel
posto c’era un baule io lo
aprivo e leggevo ora un
libro ora un quaderno dei
miei zii quando
frequentavano le elementari al tempo del fascismo cioè 1922 1940,
non ti annoierò con le annotazioni, voglio sottolineare un breve
slogan, forse tu lo saprai ma è bene ripeterlo:
l”libro e moschetto
fascista perfetto”.
Questo slogan ha un
ritmo musicale e facile da ricordare. Questo slogan per me fu una
scoperta e innocentemente ho provato a ripeterlo in presenza di tutti
pensando di ricevere un plauso, invece sono stato redarguito, io non
capivo il perché.. capivo solo che
non era giusto .. era
così bello. In seguito non l’ho più detto ma mi è rimasto in
mente.
Come cambiarlo? Ma è
giusto cambiarlo?
Direttore .. Sergio,
secondo me si.
Secondo me bisogna
superare il fascismo e l’antifascismo oramai datato, ricordando
tuttavia i segni ancora presenti sulla pelle di alcuni italiani che
negli anni ’40 sono stati testimoni di qualcosa che rinnega il
nostro voler essere homo sapiens sapiens.
Lo slogan di cui sopra
oggi lo evolvo così
Libro e internet mai
più neet. Questo perché non dobbiamo temere più l’ideologia
fascista perché abbiamo costruito dal 1945 a oggi
2018 gli anticorpi
dell’ideologia fascista. Andiamo con ordine.
Gli Stati del mondo
occidentale ha costruito ognuno a modo suo gli anticorpi al fascismo,
perché il fascismo non è qualcosa al di fuori dell’essere umano,
il fascismo siamo noi, e ciascuno di noi deve essere messo in grado
di capire la scintilla che può far rinascere il fascismo e porre
rimedio con gli strumenti che ogni Stato occidentale ha costruito.
Come fanno gli altri Stati?
Attenzione la parola
“fascismo” è propria dell’Italia quindi si deve cercare in
ogni Stato qualcosa di equivalente, facendo attenzione di non
inquinare le cose.
Gli Stati occidentali
hanno la loro origine bene o male con la Rivoluzione francese,
prenderò in esame la Francia, l’Inghilterra, la Germania, e gli
USA. La Rivoluzione francese sancisce la fine del feudalesimo e della
nobiltà, queste due istituzione governavano “ Per Grazia di Dio e
volontà del popolo”.
Dalla Rivoluzione
francese in poi eleggono secondo proprie procedure i loro governarti
e cosa importante ogni Stato inizia a risolvere i problemi della
società secondo proprie procedure, esaminiamole. I francesi dopo la
Prima repubblica quando i governanti avevano mire assolutistiche e
dinastiche ( i figli erano i naturali successori, abolendo così le
elezioni ) scendevano in piazza rottamavano il despota di turno e
facevano nascere una nuova Repubblica, ad oggi sono alla quarta o
alla quinta, dovrei controllare. I britannici ( loro si chiamano
britons, i britons non
saranno mai schiavi) se
le danno di santa ragione, inglese contro gallesi, scozzesi contro
gallesi, irlandesi contro tutti, ma quando dall’esterno arriva un
pericolo i britannici hanno e fanno appello al loro alto senso civico
e tutti insieme ristabiliscono l’equilibrio
che
era stato messo in forse. I tedeschi hanno i Land di memoria feudale,
eleggono il loro capo dal tempo di Barbarossa con regole
cambiate, è vero, ma
sostanzialmente uguali. Il Capo dice quello che fa e fa quello che
dice. Sono Luterani con innesti Calvinisti.
Gli americani dopo la
Guerra Civile e la conquista del West hanno una Costituzione che
assicura a loro di rinnovare le Leggi ormai datate con procedure
semplici. Le Leggi USA per essere normali devono essere approvate dal
Congresso ( deputati ) e dal Senato, però il Presidente in carica ha
il potere di mettere in essere un ddl ( in italiano decreto di legge
) motu proprio, senza passare né dal Congresso né dal Senato, però
il Presidente subentrante con un semplice tratto di penna può
cancellare o modificare il ddl,
ecco come gli americani
indirettamente possono confermare o bocciare un ddl presidenziale con
le elezioni di medio termine.
Veniamo
all’Italia, dal tempo di Dante gi italiani per risolvere i loro
problemi si rivolgevano al Veltro straniero come Dante invoca nella
Divina Commedia, poi la nostra indipendenza inizia con l’aiuto non
proprio disinteressato di Napoleone III, Garibaldi può sbarcare a
Marsala grazie alla protezione della Cannoniera inglese. Il Veneto
diventa italiano ma è ceduto, mediante l’alleanza militare tra
Prussia e Italia, dall’Austria alla Prussia e dalla Prussia
all’Italia, gli italiani non fanno certo una bella figura. A questo
punto siamo alla fine della Grande Guerra e troviamo Mussolini che
con le Camicie
Nere
inizia a risolvere le questioni interne italiane senza ingerenze del
Veltro di turno. Qual è il passaggio? Dobbiamo esaminare Vittorio
Emanuele III, le Camicie Nere, Mussolini, Antonio Gramsci, il
paziente lettore, se vorrà, troverà i riferimenti sui libri di
scuola di ogni ordine e grado, che sono sparsi qua e là senza un
ordine preciso, il mio merito è solo quella di collegare i vari
indizi, un grazie lo devo “Al resto del Carlino” per le lettere
dei fanti della Grande Guerra spedite alle loro famiglie. Esaminiamo
le Camicie Nere, per prima cosa bisogna chiederci se nel 1900
esistevano le Camicie Nere, la risposta è no, e nel 1915, no, nel
1918 no,
nel 1919 forse si, nel
1918 si inizia a vedere le Camicie Nere. Ma attenzione non avevano le
caratteristiche che le cronache del 1945 ci consegnano. Qual è stata
la loro ragione d’essere, la loro ragione
sociale?