giovedì 15 marzo 2018

Oscar NO AL BULLISMO premiazione dell'8 marzo 2018.. stupenda iniziativa al Municipio 7 di Mi!





































<< Fascisno seconda parte a cura di Francesco Cistantino!>>  
Milano 14 marzo 2018
Carissimo Direttore! Eccomi sono qui per continuare il saggio
sul fascismo, forse ho trovato l’incipit giusto, te lo
invio con una e-mail, lo leggi, lo esamini e mi dici
se posso continuare.
Quando ero piccolo negli anni ’50 e ’60 ero solito
trascorrere le vacanze estive da mio nonno in campagna, il pomeriggio era sempre assolato e per cercare un po’ di fresco per dormire andavo nel magazzino che fungeva anche da cantina e deposito di attrezzi agricoli, in quel posto c’era un baule io lo
aprivo e leggevo ora un libro ora un quaderno dei
miei zii quando frequentavano le elementari al tempo del fascismo cioè 1922 1940, non ti annoierò con le annotazioni, voglio sottolineare un breve slogan, forse tu lo saprai ma è bene ripeterlo:
l”libro e moschetto fascista perfetto”.
Questo slogan ha un ritmo musicale e facile da ricordare. Questo slogan per me fu una scoperta e innocentemente ho provato a ripeterlo in presenza di tutti pensando di ricevere un plauso, invece sono stato redarguito, io non capivo il perché.. capivo solo che
non era giusto .. era così bello. In seguito non l’ho più detto ma mi è rimasto in mente.
Come cambiarlo? Ma è giusto cambiarlo?
Direttore .. Sergio, secondo me si.
Secondo me bisogna superare il fascismo e l’antifascismo oramai datato, ricordando tuttavia i segni ancora presenti sulla pelle di alcuni italiani che negli anni ’40 sono stati testimoni di qualcosa che rinnega il nostro voler essere homo sapiens sapiens.
Lo slogan di cui sopra oggi lo evolvo così
Libro e internet mai più neet. Questo perché non dobbiamo temere più l’ideologia fascista perché abbiamo costruito dal 1945 a oggi
2018 gli anticorpi dell’ideologia fascista. Andiamo con ordine.
Gli Stati del mondo occidentale ha costruito ognuno a modo suo gli anticorpi al fascismo, perché il fascismo non è qualcosa al di fuori dell’essere umano, il fascismo siamo noi, e ciascuno di noi deve essere messo in grado di capire la scintilla che può far rinascere il fascismo e porre rimedio con gli strumenti che ogni Stato occidentale ha costruito. Come fanno gli altri Stati?
Attenzione la parola “fascismo” è propria dell’Italia quindi si deve cercare in ogni Stato qualcosa di equivalente, facendo attenzione di non inquinare le cose.
Gli Stati occidentali hanno la loro origine bene o male con la Rivoluzione francese, prenderò in esame la Francia, l’Inghilterra, la Germania, e gli USA. La Rivoluzione francese sancisce la fine del feudalesimo e della nobiltà, queste due istituzione governavano “ Per Grazia di Dio e volontà del popolo”.
Dalla Rivoluzione francese in poi eleggono secondo proprie procedure i loro governarti e cosa importante ogni Stato inizia a risolvere i problemi della società secondo proprie procedure, esaminiamole. I francesi dopo la Prima repubblica quando i governanti avevano mire assolutistiche e dinastiche ( i figli erano i naturali successori, abolendo così le elezioni ) scendevano in piazza rottamavano il despota di turno e facevano nascere una nuova Repubblica, ad oggi sono alla quarta o alla quinta, dovrei controllare. I britannici ( loro si chiamano britons, i britons non
saranno mai schiavi) se le danno di santa ragione, inglese contro gallesi, scozzesi contro gallesi, irlandesi contro tutti, ma quando dall’esterno arriva un pericolo i britannici hanno e fanno appello al loro alto senso civico e tutti insieme ristabiliscono l’equilibrio
che era stato messo in forse. I tedeschi hanno i Land di memoria feudale, eleggono il loro capo dal tempo di Barbarossa con regole
cambiate, è vero, ma sostanzialmente uguali. Il Capo dice quello che fa e fa quello che dice. Sono Luterani con innesti Calvinisti.
Gli americani dopo la Guerra Civile e la conquista del West hanno una Costituzione che assicura a loro di rinnovare le Leggi ormai datate con procedure semplici. Le Leggi USA per essere normali devono essere approvate dal Congresso ( deputati ) e dal Senato, però il Presidente in carica ha il potere di mettere in essere un ddl ( in italiano decreto di legge ) motu proprio, senza passare né dal Congresso né dal Senato, però il Presidente subentrante con un semplice tratto di penna può cancellare o modificare il ddl,
ecco come gli americani indirettamente possono confermare o bocciare un ddl presidenziale con le elezioni di medio termine.
Veniamo all’Italia, dal tempo di Dante gi italiani per risolvere i loro problemi si rivolgevano al Veltro straniero come Dante invoca nella Divina Commedia, poi la nostra indipendenza inizia con l’aiuto non proprio disinteressato di Napoleone III, Garibaldi può sbarcare a Marsala grazie alla protezione della Cannoniera inglese. Il Veneto diventa italiano ma è ceduto, mediante l’alleanza militare tra Prussia e Italia, dall’Austria alla Prussia e dalla Prussia all’Italia, gli italiani non fanno certo una bella figura. A questo punto siamo alla fine della Grande Guerra e troviamo Mussolini che con le Camicie
Nere inizia a risolvere le questioni interne italiane senza ingerenze del Veltro di turno. Qual è il passaggio? Dobbiamo esaminare Vittorio Emanuele III, le Camicie Nere, Mussolini, Antonio Gramsci, il paziente lettore, se vorrà, troverà i riferimenti sui libri di scuola di ogni ordine e grado, che sono sparsi qua e là senza un ordine preciso, il mio merito è solo quella di collegare i vari indizi, un grazie lo devo “Al resto del Carlino” per le lettere dei fanti della Grande Guerra spedite alle loro famiglie. Esaminiamo le Camicie Nere, per prima cosa bisogna chiederci se nel 1900 esistevano le Camicie Nere, la risposta è no, e nel 1915, no, nel 1918 no,
nel 1919 forse si, nel 1918 si inizia a vedere le Camicie Nere. Ma attenzione non avevano le caratteristiche che le cronache del 1945 ci consegnano. Qual è stata la loro ragione d’essere, la loro ragione

sociale?