venerdì 5 marzo 2010

News di Acr!

8 MARZO. LE INIZIATIVE DEL COMUNE PER LA GIORNATA DELLA DONNA

Milano, 5 marzo 2010 – Mostre a ingresso gratuito o con biglietto ridotto, iniziative e concerti alla Fabbrica del Vapore, la prima edizione del premio “L’Alfabeto delle Primedonne” e un percorso di promozione della salute in collaborazione con la Asl di Milano.
È questo il programma delle iniziative del Comune per la Giornata internazionale della donna, realizzato dagli assessorati alla Cultura, Sport e Tempo libero, Famiglia, Scuola e Politiche sociali.

Cultura. Un 8 marzo all’insegna della cultura con mostre a ingresso ridotto per tutte le donne a Palazzo Reale, dove sono in programma le esposizioni: “Schiele e il suo tempo”, “Gillo Dorfles Avanguardia tradita” e “Giappone Potere e Splendore 1568 – 1868” che, in occasione dell’ultimo giorno di apertura, propone anche uno sconto del 20 per cento sul prezzo del catalogo. Riduzioni anche a Palazzo della Ragione per la mostra fotografica “Steve McCurry 1980 – 2009 Sud-Est” e alla Rotonda della Besana per “Il Grande Gioco Forme d’arte in Italia 1947 – 1989”. Apertura mostre dalle 14.30 alle 19.30.

Apertura gratuita anche al Castello Sforzesco per la”Monaca di Monza” eccezionalmente aperta di lunedì in occasione della festa dell’8 marzo, dalle 9.00 alle 17.30.

Domenica 7 marzo, alle ore 15.00, al Museo Archeologico di corso Magenta 15, è in programma una visita guidata gratuita (con pagamento del biglietto di ingresso al museo, intero 2 euro, ridotto 1,50) al percorso “Storie di donne” con la lettura di epigrafi che raccontano storie di donne romane narrate da loro stesse o da chi ha voluto loro bene: mariti, sorelle, figlie e figli, genitori, padroni.
Prenotazione obbligatoria (massimo 25 persone). Per informazioni: Aster, tel. e fax 02.20 40 41 75, dal lunedì al venerdì, 9.30-13.30 e 14.30-18.00.

Sport e Tempo libero. Da domani sabato 6 a lunedì 8 marzo, alla Fabbrica del Vapore di via Procaccini 4, sono in programma mostre, performance artistiche, concerti oltre a seminari, tavole rotonde, presentazione di libri, proiezioni di video e attività ludiche.
Tutto rigorosamente al femminile: organizzatrici, registe e promotrici dell’evento saranno le donne della Fabbrica, professioniste che lavorano in associazioni e cooperative nel complesso di via Procaccini, occupandosi di design, musica, arte, cultura e creatività.

Lunedì 8 alle ore 18.30 le donne saranno protagoniste anche al Teatro Ciak, ospitato all’interno della Fabbrica, con il concerto “Note Femminili”. L’orchestra sinfonica “Clavicembalo Verde”eseguirà arie tratte da opere che meglio esprimono i tratti della sensibilità femminile. L'organico è composto da 37 musiciste e tre cantanti soliste, dirette da Margherita Colombo. Madrina della serata sarà la cantante e produttrice Giovanna Nocetti.

Famiglia, Scuola e Politiche sociali. In occasione della Giornata Internazionale della Donna, il Comune promuove due iniziative importanti: una per promuovere la salute tra le donne, l’altra per valorizzare le eccellenze femminili di Milano.

In occasione dell’8 marzo, il Sindaco Letizia Moratti ha voluto premiare 21 donne milanesi che, attraverso il proprio lavoro, contribuiscono alla crescita e alla vita della città. E’ nata così la prima edizione del premio “L’alfabeto delle Primedonne”: manager, volontarie, insegnanti, imprenditrici, ricercatrici, politiche e commercianti che negli anni si sono distinte in 21 campi differenti, tanti quante sono le lettere dell’alfabeto. Nella Sala Otto Colonne di Palazzo Reale, il Sindaco donerà a ciascuna signora premiata un prezioso oggetto realizzato in esclusiva da Elena Plebani per Richard Ginori.

Infine, in sintonia con gli obiettivi dell’Unesco e con i propri fini istituzionali, il Comune, in partnership con la Asl, ha scelto quest’anno di celebrare la Giornata internazionale della donna avviando per il proprio personale, a partire da quello femminile, un percorso di promozione della salute. Alle dipendenti verrà consegnata una pubblicazione, di dieci schede, con Pillole di educazione sanitaria per la tutela della salute.


DOMANI IL SINDACO MORATTI ALLA PREMIAZIONE "CAMPIONI ALFA ROMEO"

Milano, 5 marzo 2010 - Domani, sabato 6 marzo, alle ore 10, al Museo dell'Alfa Romeo di Arese (viale Alfa Romeo), il Sindaco Letizia Moratti partecipa alla premiazione “Campioni Alfa Romeo”.


CULTURA. FINAZZER FLORY PRESENTA RASSEGNA “LA SCIENZA A MILANO”

Milano, 5 marzo 2010 – Lunedì 8 marzo, alle ore 12.00, in Sala Stampa a
Palazzo Marino, l’assessore alla Cultura Massimiliano Finazzer Flory
presenterà la rassegna “La scienza a Milano”, una serie di iniziative in
programma nel 2010 nei musei scientifici della città.

Sarà presente Massimo Accarisi, Direttore Centrale Cultura del Comune.


INNOVAZIONE. LUNEDI’ TERZI AL CONVEGNO “DEVELOPING POLICIES FOR INNOVATION
FOR THE 21ST CENTURY”

Milano, 5 marzo 2010 – Lunedì 8 marzo, alle ore 9.30, a Palazzo
Giureconsulti in piazza Mercanti 2, l’assessore alle Attività produttive,
Politiche del Lavoro e dell’Occupazione Giovanni Terzi interverrà al
convegno “Developing policies for innovation for the 21st century”,
organizzato dall’Agenzia per la Diffusione delle Tecnologie per
l’Innovazione e dall’OCSE – Organizzazione per la Cooperazione e lo
Sviluppo Economico.


SCULTURA. IN MOSTRA AL CASTELLO SFORZESCO LE OPERE DI CHRISTIAN ZUCCONI
Milano, 5 marzo 2010 – Da domani, sabato 6 marzo, fino al 25 aprile, al
Museo d’Arte Antica del Castello Sforzesco aprirà la mostra “Rivoluzione
Kenoclastica” di Christian Zucconi. Quattordici sculture del giovane
artista piacentino dialogano con l’arte antica, accanto alla Pietà
Rondanini di Michelangelo. L’esposizione, promossa dal Comune e patrocinata
dalla Regione Lombardia, è curata da Rudy Chiappini.

“Il corpo smembrato e ricomposto è, per l’artista piacentino, oggetto e
soggetto d’analisi là dove la prospettiva viene capovolta e il vuoto viene
ad assumere una consistenza dal sapore fisico oltre che metafisico – spiega
l’assessore alla Cultura Massimiliano Finazzer Flory -. E con quattordici
sculture che incarnano e dis-incarnano tale principio l’esposizione
presenta in uno dei luoghi michelangioleschi l’evoluzione e la messa, per
così dire, in pratica dell’assunto del maestro fiorentino del levare il
superfluo”.

Per definire l’opera di Zucconi è stato coniato il termine “Kenoclastia”,
un neologismo che mette in evidenza il particolare processo tecnico di
rompere la scultura finita e di svuotarne i pezzi. Nelle sculture
kenoclastiche le leggi naturali sono come sovvertite: il vuoto prende una
propria consistenza fisica; il peso del rosso travertino persiano diventa
leggero, ricomposto in soluzioni formali estreme, fino ad oggi impensabili
nella scultura in pietra.

Prendono così vita figure segnate e ferite, nate da un’operazione creatrice
di corpi che sembrano liberarsi dalle forme indistinte del marmo, per poi,
letteralmente, essere distrutti in frammenti, svuotati e infine ricomposti
nell’espressione drammatica di fratture e suture.

Il travertino rosso, lavorato da Zucconi, rende vivi e pulsanti i soggetti
dell’antichità classica e della tradizione cristiana, come Marsia, Salomè e
Selemno, scelti per raccontare la sofferenza del mondo contemporaneo,
concentrato sull’esteriorità, sulla forma anziché sulla sostanza, sugli
involucri che camuffano vuoti e debolezze.

Il percorso espositivo, che mette in rapporto le sculture antiche presenti
nel Museo con quelle di Zucconi, è pensato come “via dolorosa” verso la
Pietà Rondanini custodita nell’ultima sala.

Dall’ingresso alla Sala delle Asse si incontrano sculture mutuate dal mito,
da quel mondo precristiano che tuttavia propone figure che anticipano la
sofferenza di Cristo e la lacerante condizione dell’uomo alla ricerca di
Dio. Inizio e conclusione del percorso è Selemno, figura acquatica,
fluviale, simbolo di una memoria che non vuole più esserci, che vuole
soltanto scorrere, scivolare via. Collocata accanto allo specchio d’acqua
del cortile del Museo, dove le stille gocciolanti nella vasca dell’opera si
accompagneranno al sommesso incresparsi dell’acqua, Selemno (e in generale
le prime opere incontrate), da un lato prepara lo spettatore alla visione
delle ultime sculture del percorso, immettendolo in un tempo mitico, in uno
spazio liquido in cui la visione si ammanta di una quieta melanconia;
dall’altro vuole collocarsi come termine di un percorso che, per eterno
fluire e ciclico rincorrersi, idealmente potrebbe non finire mai.

Dalla Sala delle Asse, gli antenati veterotestamentari e i precursori
preparano alle rappresentazioni del Cristo crocifisso e deposto. Collocata
nel cobaltino raccoglimento della Cappella si trova una Depositio Christi
silenziosa. Sotto il pietoso sguardo della Vergine che tiene tra le braccia
un piccolo Gesù, quasi prefigurazione della profezia di Simeone, il corpo
del figlio morto in tutto il suo crudo realismo. Vera “spada che trapassa
l’anima”, il rapporto dialettico che si crea tra le due sculture azzera i
secoli, creando una stretta relazione tra due opere di tempi diversi che
nella nuova situazione acquistano un senso e una sfumatura prima estranei.

Con questa intenzione comincia l’ultima parte del percorso espositivo,
ricreando cioè con opere sempre più drammatiche quella passio, quella “via
dolorosa” verso il più lacerante dei rapporti filiali e il più tenero: l’
Edipo di Zucconi e la Pietà di Michelangelo. Nella Sala degli Scarlioni,
culmine di un percorso sempre più tragico, la raffigurazione di Edipo
accecato. Strappo non più ricucibile, ferita che non potrà più
rimarginarsi, Edipo alza lo sguardo al cielo senza poterlo vedere,
fagocitato e soppresso da un amor filiale corrotto e guasto che,
oltrepassando i limiti dell’umano, può soltanto cercare rifugio nel divino.
E proprio in quelle braccia che sostengono il corpo del figlio morto, icona
del dolore universale ma anche della Grazia infinita e beatificante, Edipo
cerca infine asilo, ristoro, perdono e tranquillità.

Il percorso si conclude con un omaggio che per Zucconi prende quasi sapore
di preghiera, in dialogo ideale alla maschera mortuaria di Michelangelo, un
ritratto del Maestro eseguito da uno Zucconi bambino, che del Castello
Sforzesco e dei suoi tesori ha fatto meta e pellegrinaggio dall’età di sei
anni.

CORSO BUENOS AIRES. SIMINI E CADEO: “IL 15 MARZO PARTONO I LAVORI DI
MANUTENZIONE STRAORDINARIA”

Milano, 5 marzo 2010 – “Il 15 marzo inizieranno i lavori di manutenzione
straordinaria di corso Buenos Aires che da molti anni non viene interessato
da interventi di riordino. Accogliendo le richieste dei residenti e dei
commercianti, abbiamo messo a punto un progetto che ha l’obiettivo di
fluidificare il traffico, favorire il transito dei pedoni e le attività
commerciali, mantenere lo stesso numero di posti per la sosta delle auto e
triplicare quelli per i motocicli e le biciclette, senza modificare in
alcun modo la viabilità”.

Lo ha annunciato l’assessore ai Lavori pubblici e Infrastrutture Bruno
Simini che questo pomeriggio, assieme all’assessore all’Arredo urbano e
Verde Maurizio Cadeo, ha illustrato i dettagli del progetto di manutenzione
straordinaria di corso Buenos Aires dopo un incontro svoltosi a Palazzo
Marino con le associazioni dei commercianti.

I lavori dureranno circa un anno per una spesa prevista di circa 3 milioni
di euro. La viabilità durante le opere sarà sempre garantita.
Il cronoprogramma lavori prevede di partire dal tratto compreso tra via
Boscovich e piazza Oberdan. La prima fase durerà fino al 31 maggio. Seguirà
una seconda tranche di lavori da Oberdan a via Vitruvio che verrà terminata
entro l’8 dicembre.

Il progetto mira a ridare ordine al disegno urbano della strada. In
particolare verranno risolte le molte contraddizioni presenti nella via:
laddove necessario verranno riempiti i marciapiedi, mentre non sono
previste riduzioni di carreggiata che, al contrario, nei punti in cui oggi
si restringe verrà allargata.
Verranno triplicati i posti per la sosta di moto, portandoli dai 100
attuali a circa 300, senza però diminuire quelli per le automobili. La
sosta per le auto verrà, infatti, solo riorganizzata: saranno eliminati
tutti i posti a pettine per uniformarli a quelli in linea che sono presenti
nel corso in numero maggiore. È inoltre prevista la posa di rastrelliere,
con l’obiettivo di creare circa 300 posti per le biciclette.
Per sottolineare la vocazione pedonale della via, particolare attenzione
verrà posta alla pavimentazione dei marciapiedi. Al posto dell’attuale
asfalto colato, verrà posata, su tutti i marciapiedi del corso, la pietra
(beola a calice) che ha la doppia funzione di abbellire, essendo un
materiale di pregio, e di garantire nel contempo anche sicurezza e confort.
La pietra sarà, inoltre, posata anche in corrispondenza dei posti moto su
strada: essendo più resistente dell’asfalto, sarà più idonea a sopportare
il carico dei cavalletti delle motociclette.

“Non si tratta di una riqualificazione – ha sottolineato Simini -, che in
genere ha costi ben più elevati, bensì di un progetto di manutenzione
straordinaria in cui oltre ad aggiustare, andremo a migliorare l’esistente.
Abbiamo pensato la ristrutturazione di corso Buenos Aires in tre fasi:
nuova illuminazione, inaugurata di recente, manutenzione straordinaria e,
da ultimo, nuovo arredo”.

“Lo sviluppo dei lavori – ha precisato Simini – sarà rispettoso e
compatibile con le esigenze della via e dei commercianti: la carreggiata
non verrà mai occupata dai cantieri. Nell’ideare il progetto abbiamo
dedicato particolare cura agli esercizi commerciali che fanno uso di
tavolini e dehor per non ridurre lo spazio antistante i negozi che, anzi,
laddove possibile, sarà ampliato”.

“Abbiamo studiato la riqualificazione e predisposto un piano di riordino
degli arredi – ha aggiunto l’assessore Maurizio Cadeo – anche in vista
della riduzione del numero di orologi, della modifica delle cabine
telefoniche che verranno sostituite con strutture più snelle e dei nuovi
cestoni portarifiuti di Amsa. In piazza Oberdan poi sono previsti margini
verdi e sedute. L’intento è depalificare il più possibile, togliendo il
superfluo. é allo studio anche una verifica sulla segnaletica stradale per
migliorarla e razionalizzarla”.

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