GIORNO MEMORIA. PALMERI E PILLITTERI A CERIMONIA POSA TARGA COMMEMORATIVA VIA UNIONE, PRIMA SINAGOGA DOPOGUERRA
Milano, 27 gennaio 2010 – Nel 10° Giorno della Memoria, una targa commemorativa è stata posta nell’ex sede della Sinagoga di via Unione 5 per celebrare la rinascita della Comunità ebraica di Milano subito dopo la Guerra. Alla cerimonia presso Palazzo Odescalchi sono intervenuti il Presidente del Consiglio comunale Manfredi Palmeri e l’assessore ai Servici civici Stefano Pillitteri, alla presenza del Rabbino Capo Alfonso Arbib e del Presidente della Comunità Leone Soued.
“Il dovere della memoria - ha dichiarato l’assessore Stefano Pillitteri - va perseguito tutti i giorni. E per chi è italiano vuol dire anche tenere a mente l'abominio ideologico che partorì le leggi razziali. La storia ci
dice che l'antisemitismo è coessenziale ai regimi totalitari. Questo vale anche per il presente. E, in questo senso, l'intolleranza verso lo stato di Israele rivela anche l'avversione al fatto che sia una vera grande
democrazia”. “Questo luogo è storico per Milano – ha detto il Presidente Manfredi Palmeri – perché è simbolo della rinascita e della riaffermazione della vita dopo la guerra: in questa ‘casa’, già sede della Brigata fascista ‘Amatore Sciesa’, la Comunità ebraica ha potuto ricostruire le proprie strutture, ha organizzato l’Aliyah, la ‘salita’ verso Israele e ha dato un contributo significativo al rovinato tessuto civile della città. Questa memoria viva è oggi anche nel Tempio Beth Shlomo in Galleria Vittorio Emanuele con gli arredi sacri del Campo di internamento di Ferramonti, utilizzati prima come Sinagoga da campo dell’esercito inglese e, poi portati a Milano dalla Brigata ebraica che li collocò proprio in via Unione 5”.
“Il nazismo voleva che gli ebrei diventassero ‘popolo estinto’ – ha ricordato il Presidente Palmeri – e l’atto di memoria di oggi dimostra che il Bene è prevalso sul Male e rafforza gli strumenti con cui combattere
l’antisemitismo di oggi”.
SMOG. LANDI: “NON E’ CORRETTO INSISTERE SULLA CORRELAZIONE ALLARMISTICA TRA INQUINAMENTO E PATOLOGIE RESPIRATORIE”
Milano, 27 gennaio 2010 – “Come Assessore alla Salute sottolineo l’importanza di dover prestare la massima attenzione al problema dell’inquinamento, ma sono vivamente preoccupato per la campagna stampa che occupa le pagine dei giornali in questi giorni”. Così l’assessore Giampaolo Landi di Chiavenna che continua: “Non possiamo sottovalutare o minimizzare gli effetti dell’inquinamento anche se non ritengo sia corretto insistere sulla correlazione allarmistica tra inquinamento e patologie respiratorie.
Non c’è un particolare allarme o un incremento esponenziale per i livelli di particolato sottile e altri inquinanti atmosferici”. “Il numero dei ricoveri ospedalieri che appare citato su alcune testate va letto in modo corretto, perchè nelle percentuali di ricovero per tumore, compresi quelli ematici, rientrano per esempio anche casi di cittadini non residenti in Lombardia che raggiungono Milano per trovarvi cure e centri di
eccellenza nazionale che quindi andrebbero scorporati dal totale”. “Le criticità poste all’attenzione dell’opinione pubblica inoltre dipendono, invariabilmente, dalle condizioni geografiche e ambientali della nostra città e non ultimo dalle malattie stagionali, come le influenze”. “Le soluzioni da intraprendere sono peraltro necessarie, impellenti ancorchè complesse e non è immaginabile pensare ad una seria politica di
contenimento in assenza del concorso operoso di tutti gli attori in campo: Istituzioni, Associazioni di categoria, mondo delle imprese e cittadini”. “So per certo che da parte dei rappresentanti del commercio vi è la massima disponibilità a sostenere provvedimenti anche ‘drastici’ che poi devono essere sostenuti dalla collettività che quindi deve farsi carico della propria responsabilità individuale ad attuare comportamenti il più
possibile meno inquinanti”. “Mi sento dunque di indicare un insieme di utili consigli che ogni cittadino e famiglia dovrebbe mettere in pratica per senso civico, poiché la non responsabilità individuale si somma alla non responsabilità collettiva con gravi conseguenze per tutti:
1. usare il meno possibile l’autovettura per lo shopping e la spesa;
2. non trasportare i bambini piccoli in passeggino, bensì in zainetti o marsupi per non farli respirare ad altezza scarico;
3. curare la perfetta tenuta degli infissi domestici;
4. cambiare spesso i filtri dei condizionatori delle abitazioni e delle automobili, persino più spesso di quanto consigliato dai manuali di manutenzione;
5. utilizzare week end e festività per frequentare maggiormente aree verdi e favorire l’ossigenazione del sangue, perché il danno da inquinanti è sommatorio (due giorni di sottrazione sono l’opposto di due giorni di
esposizione); 6. privilegiare una guida a velocità costante con poche frenate brusche, spegnendo il motore durante le soste prolungate e avviando il ricircolo d’aria interno;
7. ricordare che il limite di legge per la temperatura del riscaldamento domestico è di 22° ma che la temperatura ottimale per ridurre l’impatto dell’inquinamento non deve superrare i 20°. Indossare adeguati
indumenti di lana trattenendo così il calore corporeo;
8. avere un’alimentazione ricca di antiossidanti, frutta e verdura 5 volte al giorno, spremute fresche di arance, frutta rossa (mirtilli, lamponi, fragole) e insalate (radicchio, pomodori);
9. circondarsi di piante antinquinamento: gerbere, sansevieria, filodendri, tronchetti della felicità, ma anche dracena compacta che assorbe il 30% di benzene, il 47% di formaldeide e il 10% di
tricloroetilene; dracena marginata che assorbe il 79% di benzene e il 13% di tricloroetilene; l’edera che assorbe il 90% di benzene e il 10% di tricloroetilene; il Ficus benjamin che assorbe il 50% di benzene e di
formaldeide e il 10% di tricloroetilene o lo spatifillum che assorbe l’60% di benzene e il 20% di tricloroetilene; 10. non fumare nella propria abitazione perché ciò comporta inquinamento ambientale, fumo passivo e frequente aerazione delle stanze con conseguente necessità di alzare il riscaldamento.
“A questo proposito ribadisco l’impegno dell’Assessorato alla Salute nella lotta contro il tabagismo, tanto che a questo punto risulta ancor più attuale e impellente la mia proposta di vietare il fumo nei parchi limitando la funzione naturale delle piante che hanno la capacità di catturare grosse quantità di anidride carbonica e, attraverso il processo della fotosintesi, rilasciare altrettante quantità di ossigeno nell'atmosfera. Ossigeno ‘mangiato’ dal fumo di sigaretta che bruciando sprigiona migliaia di sostanze nocive, fino a 250 microgrammi di PM10 (polveri sottili), cinque volte il limite massimo previsto dall’Unione europea. Inoltre fumare equivale ad attaccarsi al tubo di scappamento di un veicolo a benzina e ingerire emissioni inquinanti. Senza contare che il fumo peggiora i guai causati dallo smog: irrita le mucose, facilitando l’ingresso di sostanze nocive nei polmoni”.
http://www.acraccademia.it/
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